HemaBook, Capitolo 6: La soluzione Mindray per risolvere l'aggregazione piastrinica in vitro

Mindray 2021-01-25

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La pseudotrombocitopenia che dipende da EDTA (EDTA-PTCP) indotta dagli anticoagulanti EDTA è un fenomeno comune in laboratorio. È causata dall'aggregazione piastrinica in vitro e può portare a rilevare un valore di piastrine basso e, in ultima analisi, a una diagnosi e a un trattamento medico errati del paziente.

 

Nel capitolo precedente (L'aggregazione piastrinica), abbiamo esaminato due casi clinici in cui, utilizzando il metodo tradizionale di misurazione delle piastrine, i valori delle piastrine risultavano erroneamente bassi. Dopo aver esaminato nuovamente i campioni nell'analizzatore ematologico Mindray con modalità RET, PLT-O ha mostrato un risultato più affidabile, che ha consentito di giungere alla diagnosi corretta.

 

Vediamo quindi come la soluzione Mindray consenta di risolvere il problema dell'aggregazione piastrinica in vitro.

Quali sono i fattori critici per l'aggregazione piastrinica in vitro?

L'aggregazione piastrinica avviene in tre fasi: piastrine inattivate, piastrine attivate, piastrine aggregate. L'attivazione delle piastrine è uno dei passaggi critici nel processo di aggregazione.[1]

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Il problema di aggregazione può essere risolto bloccando il processo di attivazione piastrinica. Al fine di scoprire il meccanismo dell'attivazione piastrinica abbiamo studiato ulteriormente la struttura subcellulare e il percorso della segnalazione cellulare, individuando tre vie regolatorie principali durante l'attivazione piastrinica: ioni di calcio, tirosin-chinasi e la glicoproteina GPIIb/IIIa.[2]

 

Inoltre è stata effettuata una ricerca sul recettore-antagonista corrispondente per bloccare la via regolatoria per conseguire la disaggregazione delle piastrine. Sono stati testati diversi tipi di recettori-antagonisti che riescono a bloccare l'aggregazione PLT.

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Fibrinogeno e altri fattori

Senza recettori-antagonisti (si aggregano 2 piastrine)

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Blocco dei recettori

Con recettore-antagonista (non si aggrega)

 

Come mostrato dai dati di seguito, l'aggiunta di antagonisti ai campioni sensibili ai recettori-antagonisti prima dell'aggregazione la previene, così come l'aggiunta di antagonisti dopo l'aggregazione può contribuire alla disaggregazione delle piastrine.

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Tuttavia, dopo aver testato diversi tipi di campioni, è stato rilevato che alcuni non sono sensibili a questi antagonisti. Questo perché questi antagonisti agiscono solo su un'unica via regolatoria e hanno un effetto limitato sulle altre due.

 

È stato effettuato un ulteriore studio combinando la biologia molecolare per esplorare il meccanismo molecolare e diverse caratteristiche dei gruppi radicali. In definitiva, da migliaia di potenziali composti chimici, è stata trovata una serie di composti ottimali che contengono specifici gruppi radicali altamente efficaci nel bloccare le tre vie regolatorie.

Soluzione tradizionale: singolo antagonista target
La soluzione Mindray: una serie di composti ottimale in grado di bloccare le tre vie

Al fine di dimostrare ulteriormente i loro effetti sulla disaggregazione delle piastrine utilizzando tali antagonisti, è stato effettuato un esperimento di confronto tra il gruppo di controllo e il gruppo in cui gli antagonisti sono stati bloccati. Di seguito sono mostrati i risultati dell'esperimento:

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Dall'esperimento è emerso che gli antagonisti che contengono specifici gruppi radicali hanno un effetto evidente sulla disaggregazione piastrinica.

 

Inoltre, ci sono anche 3 fattori critici (pH appropriato, temperatura, miscelazione meccanica) che migliorano la disaggregazione delle piastrine. L'effetto di sovrapposizione di questi fattori nella disaggregazione è evidente. Grazie agli effetti combinati di più fattori, le piastrine aggregate vengono disaggregate e si ottiene un valore piastrinico affidabile.

 

La funzione di disaggregazione delle piastrine è stata utilizzata in BC-6800/BC-6200/BC-6800Plus/CAL 6000/CAL 8000 in modalità RET. Fare clic qui per scoprire di più sul prodotto.

Riferimenti:

[1] The Platelet Membrane Glycoprotein IIb/IIIа Complex, David R. Phillips, etc.,Annals of the New York Academy of Science(509), 177-187
[2] Ilya Reviakine. New horizons in platelet research: Understanding and harnessing platelet functional diversity[J]. Clinical Hemorheology and Microcirculation,2015,60:133-152